Un po' di Acqua Dolce............

1. CAPITOLO IN VOLO

Un piccolo aeroplano bianco stava volando velocissimo sopra l’oceano e dal finestrino si vedeva solo mare, mare e ancora mare. Era un mare di colore blu scuro, quasi nero, che sicuramente ospitava degli squali. All’improvviso la mamma vide che il mare diventava verde, poi verdino sempre più chiaro e poi così trasparente che sembrava scomparire: rimase senza parole per tanta bellezza. (…) Poi gridò: «Ferma, pilota! Ferma! Noi vogliamo scendere qui, ci piace quest’isola, muoio dalla voglia di fare il bagno». «Fossi in voi non avrei tanta fretta, rispose il pilota con voce molto seria, «quella è l’Isola Verde, si raccontano strane cose su quell’isola». «Quali cose?» Chiese la mamma un po’ impressionata dal suo tono. «Dicono anche che l’Isola Verde sia incantata, che chi ci mette piede si innamora della sua bellezza e non vuole più andare via; ma se si ferma più di un mese è condannato a restarci per sempre». Il papà, che non credeva alle storie di incantesimi rispose: «Il mare è pieno di queste leggende, ma non vuol dire che siano vere. Allora lei, signor pilota credulone, pensa che esistano anche le sirene mezze donne e mezze pesci?» (…) «Sapete cosa vi dico? Voi due mi avete scocciato. Andate sull’isola e crepateci pure, se volete. Io non ci metto piede, né ci poggio le ruote del mio aeroplano. Se volute buttatevi con questi» strillò il pilota e gettò all’indietro due paracadute a pallini gialli e verdi. (…)

3 CAPITOLO SCIMMIA

La mamma nel sonno sorrideva perché era contentissima di avere quella cosina dolce tra le braccia. All’improvviso però si svegliò perché le era arrivata una buccia di banana in faccia. Si tirò su, sui gomiti e gridò: «Gianni, sveglia! Oddio! Siamo circondati!».

Il papà si svegliò e vide attorno a loro una decina di scimmie che mangiavano banane e gli buttavano le bucce addosso, lanciando gridolini divertiti. Anche il papà si mise a ridere.

«Non ci vedo niente da ridere» gli disse la mamma scocciata, cercando la piccola Acqua Dolce sepolta tra le bucce di banana.

«Perché non hai visto quella scimmia là!» disse il papà stringendo gli occhi con un espressione un po’ stupida perché non trovava gli occhiali.

La mamma guardò e vide che una scimmia si era messa la sua gonna e la sua camicetta. Ma vide anche qualcos’altro e disse: «Caro quando hai finito di ridere perché non dai un’ occhiata laggiù?». Il papà guardò e vide uno scimpanzè con i suoi vestiti, i suoi occhiali e in bocca la sua pipa, all’incontrario, con la parte grossa fra i denti.

La mamma rideva e rideva, senza riuscire a fermarsi. Il papà non rideva più, si alzò in piedi e gridò con voce cattiva: «Brutto scimmione schifoso, ridammi le mie cose o ti strappo i peli a uno a uno!!» Ma lo scimpanzè, per nulla spaventato gli fece il verso. Tutte le altre scimmie si misero a saltellare, facendo gridolini come se stessero morendo dalle risate.

Ma non erano cattive, erano solo molto giocherellone; anzi alcune a quel punto si avvicinarono offrendo delle banane e delle noci di cocco a quegli strani esseri nudi senza pelliccia. Quando poi videro la piccola Acqua si intenerirono e la volevano prendere in braccio, ma la mamma non si fidava.

Alla fine restituirono i vestiti e nacque una grande amicizia: la scimmie continuarono a portargli ogni mattina banane e noci di cocco. In cambio il papà e la mamma gli insegnarono a pescare e a cucinare il pesce alla brace. Le scimmie erano entusiaste perché erano stufe di mangiare sempre banane. 

 

Sono Fino.....

"Nei romanzi di Andrea Bouchard l'immaginazione dei ragazzi invade e trasforma il mondo adulto, mostrando quali sono davvero le cose importanti." Rivista Andersen

Andrea Bouchard organizza a Roma dei corsi di scrittura per bambini e ragazzi e corsi di formazione e aggiornamento per genitori ed insegnanti.

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